ps3 call of duty world at war

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DarK_LiuK
view post Posted on 5/12/2008, 21:28




Dopo la parentesi contemporanea di Modern Warfare, Call of Duty ritorna alle consuete ambientazioni della Seconda Guerra Mondiale proponendo due distinte campagne che si intrecciano fra loro. Gli Stati Uniti lottano metro dopo metro per conquistare gli atolli strategici dell'Oceano Pacifico e mettere alle strette un impero nipponico dedito al culto dell'onore, mentre sul fronte orientale i sovietici capovolgono gli esiti del conflitto a un passo dal tracollo fra le mura amiche di Stalingrado. Nel duplice ruolo di un soldato dei Marine e di un militare dell'Armata Rossa dovremo ripercorrere alcuni momenti chiave del secondo conflitto mondiale filtrati alla luce di un unico filo conduttore: la brutalità della guerra.
Call of Duty: World at War è uno sparatutto in soggettiva sviluppato da Treyarch, autori del terzo capitolo della saga. Il quinto episodio giunge a un anno di distanza dall'apprezzato Modern Warfare, e se da un lato gli sviluppatori sono stati facilitati dal lavoro svolto da Infinity Ward nella realizzazione di un soddisfacente motore di gioco, dall'altro rischiano di rimanere schiacciati dal peso di un confronto inevitabile con un gioco che ha avuto funzione di spartiacque in ambito shooter su console.
Come in Call of Duty 4, le meccaniche sparatutto sono disegnate attorno a una concezione spettacolarizzata dell'azione che si serve in maniera massiccia di script e limita al massimo l'intraprendenza del giocatore. Capita non di rado di ingaggiare furiose battaglie di ampio respiro, ma di fatto la strada percorribile è sempre limitata; sostanzialmente gli sviluppatori conducono il giocatore entro binari prestabiliti la cui rigidità appare palese non appena si sollevi il velo della dimensione spettacolare degli eventi. Questo aspetto genera talvolta la sensazione che i propri sforzi siano vani, in quanto il respawn continuo dei nemici impedisce di eseguire uccisioni strategiche (tranne i casi in cui l'uccisione di un nemico chiave sia essenziale per proseguire), altre volte invece è possibile superare alcuni passaggi senza colpo ferire o quasi, creando una sensazione di scarso impatto sulla realtà virtuale. Questo difetto, presente anche in Modern Warfare, è celato con minore malizia in World at War, dove una IA elaborata viene sostituita dalla precisione e concentrazione del fuoco nemico sul protagonista, principalmente ai livelli di difficoltà più elevati. Non è sempre così, naturalmente, e la maggior parte delle volte si è immersi in furiose battaglie che ci costringono a sparare e ripararci, magicamente immersi nei ritmi di una battaglia che ci restituisce sempre la vivida impressione della barbarie in corso. Non mancano inoltre alcune raffinatezze: in una delle prime missioni ci troviamo ad aver a che fare con un cecchino che, seppure in maniera rudimentale, cerca di ingannarci per farci uscire allo scoperto. Anche dal punto di vista dell'interazione con l'ambiente si è fatto qualche passo avanti: i soldati nipponici della campagna del Pacifico aspettano nascosti in mezzo alla vegetazione o sugli alberi e possono essere stanati utilizzando armi incendiarie che propagano le fiamme nelle zone adiacenti, ma complessivamente la sensazione è che alcune - buone - idee siano rimaste semplicemente abbozzate.
La struttura narrativa di Call of Duty: World at War ha minore efficacia rispetto alle vette raggiunte da Modern Warfare ma il prodotto di Treyarch ha un carisma distinto e una personalità marcata che lo rendono differente dal predecessore; la campagna è cruda e martellante e quanto messo in scena è sempre perfettamente in linea con l'idea che ci siamo fatti della Seconda Guerra Mondiale, così come l'abbiamo conosciuta sui libri e nei documentari.
Gli elementi negativi citati possono passare inosservati, e non devono far dimenticare un aspetto essenziale dell'esperienza ludica: World at War sa essere estremamente coinvolgente e divertente, e questo non è poco; sono i momenti di caos assoluto, in cui ci si trova a compiere esecuzioni sommarie fra le macerie delle città distrutte sulle note del Dies Irae di Mozart a farci dimenticare velocemente ogni difetto...
La campagna del Pacifico, un susseguirsi di imboscate e combattimenti furiosi;I blindati sono utilizzabili nella campagna per giocatore singolo e nelle modalità multiplayer

io personlmente ce l'ho per computer e sul mio modesto quad core con scheda nvidia ge force 8800 posso dire che è fantastico!!!!!!!!
 
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Trezzo.E
view post Posted on 11/1/2009, 20:42




è il gioco + meraviglioso della PS3 !!!!!!online giocano + ci 1milione di giocatori!!!!!!!!!!!!!!!! FANTASTICO!!!!!!!
 
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Dark_Paolo
view post Posted on 11/1/2009, 20:46




Si concordo... è veramente bellissimo!!
 
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Dark_KaramY
view post Posted on 11/1/2009, 21:56




Si è molto bello, specialmente se uno ahimè CI SA GIOCARE, eheh XD
 
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3 replies since 5/12/2008, 21:28   242 views
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