Final Fantasy Crystal Chronicles: rings of fate, recensione

« Older   Newer »
  Share  
igorbest
view post Posted on 19/4/2008, 16:42




image
E’ incredibile la quantità di titoli che SquareEnix sta sfornando per il portatile Nintendo. Molti di essi sono giochi di ottima fattura, come per esempio lo spin-off di Final Fantasy XII, Revenant Wings, o il simpatico Chocobo Tales. A consolidare il nuovo matrimonio tra Square-Nintendo, ecco arrivare il secondo capitolo dedicato alla saga “Crystal Chronicles”. Creata appositamente per la casa di Kyoto, questa serie si differenzia dai classici Final Fantasy per il suo diverso sistema di combattimento e soprattutto per la possibilità di giocare in multiplayer con gli amici. Vediamo cosa ci riserva l’ultima fatica della SquareEnix.

image

Un po’ di storia…
I protagonisti di quest’avventura sono Yuri e Chelinka, due gemelli in grado di utilizzare la potenza dei cristalli magici solamente quando sono insieme. Dopo aver scoperto di possedere questo potere speciale, Yuri vuole assolutamente visitare la grotta poco fuori il villaggio. Seguiti da una spaventatissima Chelinka, affrontano i mostri che gli si parano di fronte fino ad arrivare nelle profondità della caverna dove un gigantesco scorpione li attacca. Dopo averlo sconfitto, i due notano che il mostro aveva un cristallo rosso incastonato nel corpo: probabilmente era quello la causa della sua violenza contro i gemelli. Andando avanti con la storia, si scoprirà che lo scorpione non è l’unico a possedere il cristallo rosso e vedrete come Yuri e Chelinka sono collegati in qualche modo a questo strano mistero più di quanto loro stessi possano immaginare. Come da tradizione Square, durante il vostro cammino incontrerete nuovi protagonisti che si uniranno al vostro gruppo, per la precisione saranno tre (dovete calcolare Yuri e Chelinka come un unico personaggio così da avere un party di quattro elementi). Visto che abbiamo già parlato della storia con una corposa introduzione, possiamo dire che la trama non è certamente tra le più originali ma dalla sua ha comunque fascino narrativo, dialoghi ben strutturati e una massiccia dose di “voice acting” di ottima fattura.

Combattere nei dungeons
Il sistema di combattimento è stato sviluppato in modo da risultare profondo e appagante. Potrete eseguire la classica combo di tre attacchi consecutivi, oppure colpire nemici volanti grazie a delle mosse aeree. E’ possibile addirittura prendere di peso i mostri e scaraventarli contro gli altri oppure contro la parete, aggrapparvi ai nemici volanti e infliggere loro danni, lanciare i propri compagni in aria o contro il muro per scovare tesori nascosti oppure utilizzare il touch screen per effettuare attacchi speciali mirati. Per quanto riguarda il vostro party, quando giocherete l’avventura in singolo, dovrete impartire gli ordini al resto della squadra. Toccando con lo stilo l’icona del personaggio ne prenderete il controllo. Lanciare magie, posizionare i vostri compagni, attaccare e così via. Tutti i protagonisti appartengono ad una tribù, ognuno di loro avrà quindi una particolare abilità innata, originaria del proprio clan. Per esempio Yuri ha come particolare capacità un potente attacco fisico, oppure Gnash può colpire i nemici con colpi di precisione e di forza; altri talenti vi serviranno per risolvere enigmi o supportare il gruppo. Gli attacchi magici possono essere utilizzati solamente se si hanno le “magicite”. Nel caso ne foste a corto non potrete lanciare incantesimi di alcun tipo. C’è da aggiungere, sempre a proposito di magie e affini, il sistema di creazione di “pile magiche”. Pila intesa come sovrapposizione di più incantesimi uno sopra l’altro. Sicuramente un’arma devastante ma allo stesso tempo di difficile impiego, vista la complessità dell’esecuzione. Ogni personaggio dovrebbe: selezionare la magicite, tenere premuto X per spostare il puntatore e premere L per fissarlo in un punto. Volendo lanciare tre incantesimi, bisogna ripetere l’iter per ben tre volte e non solo, i nemici non vi staranno a guardare, così sarete prede facili e ben presto lascerete stare le magie multiple. Questo nuovo metodo per usufruire degli attacchi magici sembra essere deludente sotto ogni aspetto, ma provate ad immaginare cosa avviene nel multiplayer. I tre compagni saranno guidati da altre persone per cui questo schema d’attacco di incantesimi multipli si rivela molto efficace e di più semplice attuazione. Per quanto riguarda il comportamento dei personaggi non utilizzati da voi c’è da porre l’accento su una I.A. non proprio brillante, anzi, molte volte sarete da soli a combattere contro gruppi di mostri ben nutriti, mentre i vostri commilitoni staranno fermi a guardarvi soccombere. In altre situazioni che non concernono il combattimento potreste assistere a perdita dell’orientamento dei compagni oppure a rovinose cadute nella lava.

image

Un cambiamento importante
Quello che ci ha colpito maggiormente è stato il cambiamento del concetto di base della saga Crystal Chronicles. Nell’episodio su Gamecube il gioco in multi era fortemente incentivato anche se difficilmente si riusciva a giocare con gli amici, visti i numerosi accessori che servivano all’epoca. Fatto sta che l’esperienza in singolo era molto penalizzata. Con questo Rings of Fate le cose sono cambiate, il single player è diventato il fulcro del gioco, un fattore importantissimo, poiché rende più appetibile il prodotto per chi si vuole gustare da solo il titolo senza dover necessariamente giocare con altre persone. La mentalità stessa del gioco è cambiata. La storia principale, come scritto in precedenza, è ben strutturata, narrata molto bene, mentre la trama del capitolo sul cubetto della Nintendo era ridotta all’osso. I personaggi stessi hanno acquisito un maggiore spessore nella loro caratterizzazione e il mondo da esplorare è infinitamente più grande. C’è stato un passo in avanti notevole da parte della Square, un segnale di quanto la software house nipponica si stia prodigando per incrementare la qualità dei titoli portati sul DS.

Tante cose da fare
Chi di voi proverà questo titolo potrà star certo che avrà sempre il suo bel da fare. Oltre la storia principale, ci sono le cosiddette side-quest da affrontare. I veterani della serie si ricorderanno del divertente minigioco di corse con i carri; anche in Rings of Fate viene riproposto nonostante non sia curato come il predecessore. C’è una enorme tavola dei Moogle da riempire con i loro francobolli. Solo questa avventura porta via molto tempo o ancora, la possibilità di disegnare su i volti dei poveri Moogle per poi spedirli agli amici tramite Wi-Fi connection. Infine l’esperienza multiplayer di cui parleremo in seguito è un’aggiunta di spessore non indifferente.

Eravamo quattro amici al bar
La modalità multiplayer, che fu già apprezzata in passato, è riproposta oggi con una formula leggermente diversa. Tramite connessione wireless e quattro amici con relativa scheda, si da il via all’avventura. Innanzitutto potrete creare fino ad otto personaggi appartenenti a tribù differenti e classi diverse. L’azione di gioco è simile a quella del single player con delle differenziazioni di non poco conto. Prima fra tutte, la possibilità di ottenere oggetti da equipaggiare che non sono presenti nella campagna in singolo. Finalmente sarete in grado di lanciare più magie insieme ai vostri compagni senza essere devastati dai nemici, in più non dovrete fare i babysitter per paura che essi si perdano o cadano giù da qualche rupe. Il rovescio della medaglia c’è ed è quanto mai pessimo. Il framerate a cui gira il gioco in multiplayer è veramente basso, probabilmente si attesta su i 15-20 fotogrammi al secondo, rovinando pesantemente l’esperienza videoludica. E’ un vero peccato che dei rallentamenti così vistosi debbano inficiare la giocabilità, altrimenti il prodotto SquareEnix sarebbe stato una vera e propria gemma del parco titoli DS. Quello che ci ha lasciati basiti è la mancanza del gioco on-line. Sarebbe stata una mossa vincente per promuovere il titolo; non capiamo il perché non sia stato implementato visto che ormai moltissimi giochi fanno uso della Wi-Fi connection.

image

Aspetto Tecnico
Tecnicamente Rings of Fate fa bella mostra di sé sfoggiando un’ottima grafica in 3D. Colori e scelte stilistiche sono davvero azzeccate, il gioco riesce ad esprimersi in tutta la sua bellezza. Quando farete uso degli attacchi magici o di quelli speciali, gli effetti grafici utilizzati vi stupiranno. Gli scontri contro i boss (generalmente bestie di grosse proporzioni) sono appaganti ed impegnativi. Da sottolineare un difetto a proposito delle animazioni dei personaggi, ancora poco fluide e naturali. Il comparto audio è fenomenale: musiche davvero bellissime si fondono perfettamente con l’azione di gioco. Il filmato introduttivo è un piccolo capolavoro che solo Square sa fare. Davvero impressionante!

Final Fantasy Crystal Chronicles: Rings of Fate non delude le aspettative dei fan, risultando un prodotto di gran lunga migliore del suo predecessore. Da quello che abbiamo visto possiamo ritenerci soddisfatti e, soprattutto, fiduciosi sul possibile terzo capitolo su Wii. Da rivedere il multiplayer, non nella sua struttura, ma nella realizzazione tecnica visti i rallentamenti che lo affliggono. L’assenza dell’on-line è un'altra mancanza di cui non capiamo il motivo. Infine nella versione europea del gioco ci sono le principali lingue europee tranne la nostra, chissà perché.

VOTO: 8,0
 
Top
Dark_Paolo
view post Posted on 21/4/2008, 22:09




Questo è il gioco ideale per dark_Andy!!
 
Top
1 replies since 19/4/2008, 16:42   168 views
  Share